Carlo IV  fu uno dei grandi sovrani di Boemia. Per un complicato gioco di eredità divenne sovrano del Sacro Romano Impero  ed il regno di Boemia raggiunse l’apice della sua potenza. Praga, la terza città dell’Occidente era la sua capitale : questo accadeva nel 1611. Il nostro viaggio comincia da qui.




 Praga è una città magica, ti attrae nei suoi vicoli silenziosi, dove la storia è scritta sulle sue vecchie pietre e nel carosello di stili tanto diversi che ti avvolgono in perfetta armonia. Sulle panchine che si affacciano sulla Moldava il paesaggio si trasforma in un palcoscenico dove ogni cosa trova il suo posto in perfetta armonia e con un po’ di fantasia puoi immaginare Mozart, che qui trascorse i giorni più belli ottenendo autentici riconoscimenti, assorto a contemplare un tramonto, e mentre Chopin seduceva i praghesi, Berlioz li conquistava scrivendo  i brani della “Dannazione di Faust”.





Siamo nel cuore della città Vecchia. Questa piazza riassume la caratteristica principale di questa città :  un miscuglio di stili, un’assenza di omogeneità che quasi mi disturba, ma è anche la sua bellezza, un carosello di stili architettonici,  eleganti facciate rinascimentali con alla base antiche arcate gotiche. 


Splendida casa gotica


Edificio rococò



Facciate del XIX sec





Rimangono solo 27 croci impresse su un marciapiede a ricordo della  decapitazione di 27 capi dell’insurrezione contro gli Asburgo …


Molto prima di Lutero e di Calvino in Boemia sorse un movimento contro la       scandalosa ricchezza della chiesa. JanHus  si scagliò contro la chiesa,  provocando un sommovimento non solo religioso, ma anche sociale e politico. Jan Hus non era uno qualunque ma rettore dell’università di Praga,  fu tradito ed imprigionato e poiché si rifiutava di ritrattare fu bruciato vivo. La sua esecuzione provocò un’insurrezione che prese il nome di “prima defenestrazionedi Praga”.


Nostra signora di Tyn, stupendo monumento gotico del XV sec,  conserva tutto in suo splendore a dispetto del tempo.




Il Municipio con la sua torre quadrata è un po’ il simbolo della città. Su di un lato l’orologio astronomico stupisce ancora oggi dopo 500 anni per  la sua precisione.



Bello il portone gotico...


Imponente finestra rinascimentale...



Facciata in stile rinascimentale ricoperta da figure mitologiche


L’interno presenta eleganti decorazioni con gli stemmi delle corporazioni…


Una grande tela mostra Jan Hus mentre presenta le sue proposte di riforma davanti alle autorità cattoliche ed al re Sigismondo ……  sappiamo come andò a finire.


I Kafka vissero qui, nei pressi della piazza vecchia, il negozio al pianterreno con l'appartamento al piano superiore.


Torre delle polveri, massiccia e quadrata è uno degli ultimi resti dei bastioni della città vecchia.



La casa municipale è uno dei più bei palazzi Art Nouveau della città, con una facciata ricca di decorazioni.




Il quartiere ebraico si rivela vecchio quanto la città stessa, anche se non ha più niente dell’antico ghetto.  Avvicinandomi al cimitero ebraico i rumori del traffico sembrano spegnersi. Vi regna una quiete particolare, quasi magica. 






Per arrivare al cimitero si attraversa la Sinagoga Pinkas.  È stata trasformata in un monumento alle vittime del nazismo in Boemia. La sensazione che riesci a percepire è che mentre fuori  la vita continua  all’interno …  il tempo si è fermato. Le pareti sono completamente ricoperte dai nomi delle 77.000  vittime della persecuzione nazista con la data di nascita e di morte. Al piano superiore un piccolo museo è … un urlo nel silenzio. Sulle pareti decine di disegni fatti da bambini, alcuni in bianco e nero ed altri a colori, ma tutti provenienti dal  campo di Terezi’n che rappresentano la vita all’interno del campo, il terrore, le speranze di quei bambini che, per la maggior parte, non sono più tornati a casa …  terribile e straziante.


È il più antico cimitero d’Europa,  e contiene migliaia di lapidi che spuntano in maniera disordinata tra alberi secolari, sepolture che si sono susseguite nell’arco di secoli ammassate le une alle altre,  L’impressione è straordinaria e al tempo stesso commovente. Il disordine è dovuto al fatto che nella religione ebraica è proibito  spostare le tombe.




Si possono notare dei sassolini sulle tombe. È una tradizione che deriva dal fatto che quando gli Ebrei visitavano le tombe nel deserto, non potendo per ovvie ragioni depositare fiori , mettevano al loro posto dei sassolini.


Interessante l’orologio con scritte romane ed ebraiche. Entrambi gli orologi hanno lo stesso meccanismo ma quello ebraico gira  al contrario come la lettura della scrittura ebraica.


La sinagoga Vecchia Nuova è la più antica d’Europa, in tipico stile gotico fiammeggiante tutto in mattoni, mentre l’interno ha una linea pulita che dà  all’insieme un aspetto delicato.  Secondo la leggenda custodisce i resti del Golem, lo spirito del ghetto di Praga.



 La cabala parla del potere magico delle lettere ebraiche, i cui iniziati sono capaci  come Dio di creare un uomo dall’argilla ed animarlo, e così un rabbino creò  il Golem dandogli vita mediante la collocazione sotto la lingua di una pergamena magica  con scritto il nome di “Chem”, il nome di Dio. Il rabbino era Judah Loew ben Bezalen, filosofo e maestro in arti mistiche.


Mala Strana è la parte più vecchia di Praga. Qui si ha la sensazione di non essere in una capitale europea, ma in un paesino di provincia, e la tranquillità regna incontrastata. È attraversata da stradine acciottolate, scale, passaggi in viottoli che costeggiano meravigliosi palazzi con giardini stupendi.




… pittori, suonatori, artisti improvvisati, caricaturisti:  li trovi tutti qui, sul Ponte Carlo.  È un’orgia turistico-commerciale, e attraversare il ponte in certi momenti può essere un’impresa …



 Ma riamane una meraviglia di Praga che unisce la città vecchia a Mala Strana e, soprattutto guardandolo da lontano,  è di una dolcezza infinita .


 Forse è la cosa che più stona sul ponte ma sembra che la gente non ci faccia caso: le sue statue … su una struttura puramente gotica è stata abbellita con una marea di statue barocche. La chiesa ha sempre avuto il dono di tirare fuori santi dal cappello come i conigli da un cilindro, e l’insieme ricostruisce  la storia religiosa della città. Si può interpretare come una bolgia di santi e crocefissi o una semplice galleria di personaggi, dipende dai punti di vista. Un manifesto pubblicitario permanente del periodo più buio della controriforma.





L’isola di Kampa è situata all’entrata di Mala Strana all’inizio del ponte e vi si scende con una scalinata. Un fiumiciattolo la avvolge dolcemente e nobili dimore si affacciano su una squisita piazzetta dove bancarelle improvvisate ti invitano a degustare specialità del posto.



 La Torre Mala Strana, il quadro d’insieme è in incanto, da restare a bocca aperta, il tutto inserito in meravigliose dimore barocche. Sullo sfondo Il castello e la cattedrale di San Vito.




La torre di Stare Mesto in perfetto stile gotico faceva parte dei bastioni che proteggevano la città vecchia e resistette all’invasione svedese ed alla guerra dei Trent’anni.


Definito padre della patria, Carlo IV  divenne  re dei Romani e imperatore nel 1357.


In questo castello di Praga ebbe luogo la “seconda defenestrazione” :  alcuni  rappresentanti dell’imperatore  vennero gettati dalla finestra … come si usava fare da queste parti.  Questo segnò l’inizio di quella che tutti i libri citano come la guerra dei Trent’anni che sconvolse l’Europa intera e che si concluse con la famosa Battaglia della MontagnaBianca, dove i Cechi vennero sconfitti dagli Asburgo ed i loro 27 capi furono giustiziati nella Piazza Vecchia. Era il 1621. L’ingresso è imponente con due mori giganteschi  pronti a tutto per difendere il castello.


Alle spalle edifici completamente rifatti in un noioso stile  neoclassico lontano anni luce  dagli stili precedenti che ne consacrarono la bellezza, l’esatto contrario della città di Praga che invece l’ha saputa conservare benissimo. 


La Cattedrale di San Vito fu iniziata  nel 1344 e dopo …. incendi, guerre, bombardamenti, saccheggi non  ci si può stupire che l’ultima pietra sia stata  messa solo nel 1921. L’edificio si armonizza bene con l’esterno, interessante il rosone centrale che raffigura la creazione del mondo.






La navata centrale è di rara bellezza, e crea un quadro d’insieme di una leggerezza unica.






Siamo nelle sale del palazzo reale. Autentica espressione del’eccellenza raggiunta dai capomastro, è un capolavoro. I massicci muri contrastano con un’imponente volta a nervatura  che svolge un ruolo estetico ma contemporaneamente ne aumenta le dinamiche spaziali.




In questo locale adiacente alla grande sala venne  eseguita la seconda defenestrazione di Praga, era il 1618 quando vennero lanciati fuori dalla finestra i due rappresentanti degli Asburgo. L’episodio segnò l’inizio della guerra dei Trent’anni.



Può sembrare una modesta basilica, ma l’apparenza inganna. E’ infatti una delle più belle chiese romaniche del paese. L’interno è un gioiello di autenticità, dalla imponente navata centrale alla scala in ferro battuto di squisita fattura.






… Perdersi tra i suoi viottoli è una bellezza tutta da scoprire, un autentico viaggio nel passato.





Siamo sul colle Vysehrad nella chiesa di San Pietro e Paolo, nel punto in cui sorse la prima sede del  governo di Praga. Abbandonata  perse ogni potere e cadde in rovina. È un angolo verde dove  si gode un paesaggio stupendo a due passi dal centro. Era in origine una basilica romanica, ma con il tempo venne talmente trasformata che ormai ha perso la sua identità ….. nelle sue pietre c’è un lavoro di undici secoli e le influenze architettoniche sono pesantemente presenti …



… E’ solo un ricordo di una delle imprese più eroiche della storia contemporanea Cecoslovacca. In questa cripta si nascosero e morirono nel 1942 gli autori dell’attentato al gerarca nazista Heydrich.



Il commando di paracadutisti Cecoslovacco proveniente da Londra aveva il compito di eliminare Heydrich, cosa che fecero il 27 maggio 1942 durante un’azione lampo. Si rifugiarono nella chiesa secondo un piano concordato con la comunità ortodossa di Praga, traditi, i paracadutisti vennero rintracciati dai tedeschi.  Barricati nella cripta ci vollero centinaia di soldati e ore di furiosi combattimenti per avere la meglio,  vennero tutti uccisi.








 La rappresaglia fu feroce ed i rappresentanti della chiesa ortodossa furono tutti giustiziati per complicità,  un  villaggio fu  raso al suolo e tutti gli uomini massacrati e tre quarti della comunità ebraica deportata nei campi di sterminio. La visita commuove e affascina. Niente è cambiato.







Siamo nella grande piazza San Venceslao. Che dire … si potrebbe cominciare a dire che il 9 maggio 1945 questa piazza vide entrare i carri armati russi. Il 16 gennaio 1969 lo studente Jan Palach si diede fuoco per protestare contro l’occupazione sovietica, un altro martire che si va ad aggiungere alla lunga lista di vittime per la libertà e resistenza all’oppressore. Aveva solo 21 anni … Ma questa piazza è anche  il simbolo dell’ identità dei grandi movimenti di liberazione del popolo cecoslovacco, qui si scatenò la “rivoluzione di velluto”,  ed è stata il palcoscenico delle grandi manifestazioni guidate da un grande statista, VaclavHavel. 


Colpisce il complesso sistema architettonico di una città unica nel suo genere.  Eredità di esperienze sociali diverse, non ci si deve limitare ad una semplice analisi sintetica e estetica, sarebbe riduttivo, ma assaporarla lentamente tra i suoi vicoli ricercandone il  fascino nascosto.  E’ una città che si deve respirare dolcemente. L’intera città è impregnata da un’atmosfera romantica leggermente invecchiata e da una malinconica decadenza il tutto avvolto in antiche leggende e circondata dai suoi gioielli architettonicamente unici.






 ….. e i suoi particolari unici ….





L’ultima considerazione ho voluto lasciarla all’architetto  F. Gehry, progettista di questo edificio del quale colpisce la disposizione sfalsata delle finestre di grande effetto, addolcisce il quadro d’insieme rendendolo più leggero. Ad essere sincero è stato un disegno ardito di non facile collocazione che solo un Architetto, sicuramente esperto nella professione ma libero nell’immaginazione,  poteva trovare.  Un grande artista,  complimenti.



Conclusioni:


Alla fine della 2° guerra mondiale  la Cecoslovacchia entrò nell’orbita Sovietica. Il 21 agosto 1968, 400.000 soldati  del patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia occupandola militarmente. Il comunismo prese il posto del nazismo e quello che rimase della società ebraica fu  limitato politicamente e amputato culturalmente. Oggi la stampa revisionista ci dice che il comunismo e il nazi-fascismo sono la stessa cosa, è vero, entrambi portavano il seme del totalitarismo, ma avevano un fine diverso. Stalin voleva una società comunista, con un forte stato sociale con pari opportunità e diritti ... poi la storia e gli avvenimenti hanno preso tutta un’altra strada, piegando un progetto rivoluzionario verso un fallimento sociopolitico epocale. Nel gennaio del ’69 uno studente di nome Jan Palach si diede fuoco in piazza Venceslao  diventando il simbolo della resistenza.  Nel 1977 un gruppo di dissidenti tra cui Vaclav Havel diede vita a Charta 77. Lottarono per la libertà contro le violenze,  denunciarono ingiustizie, furono arrestati negli anni ’80 ma  le manifestazioni contro il regime non si contavano più fino a che in piazza Venceslao si ammassarono  300.000 persone ed iniziò la rivoluzione di velluto. Il 30 dicembre 1989 accadde l’impensabile:  Vaclav Havel  appena uscito di prigione, trascinato nel fango e ingiuriato fino a poco tempo prima, fu eletto Presidente della Repubblica proprio da coloro che lo avevano perseguitato per 15 anni. Che rivincita sulla storia !  Mi è sempre piaciuto accostare il nome di Vaclav Havel a quello di Jan Hus : entrambi non scesero mai a compromessi con nessuno, mostrandosi intransigenti di fronte all’etica  morale politica. Personaggi come loro non ci sono più … e oggi più che mai se ne sente la mancanza.

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